Era il 1982 quando partecipai ad una concorso della Rai e della Sudwest Rundfunk tedesca. Avevo trovato l'invito nell'atrio dell'istituto di Italiano di Utrecht dove allora studiavo lingua e letteratura. Si richiedeva un tema sul futuro dell'Europa e bisognava scriverlo in italiano. Anche mio padre aveva sentito parlare del concorso alla radio e mi incitó a partecipare. Scrissi un tema sul futuro dell'Europa e l''unica cosa che ne ricordo é che scrissi di un utopica Europa unita e federale sul modello svizzero. Avendo vissuto per oltre otto anni nel Varesotto durante gli anni di piombo tra i dieci e diciotto anni, quando il mondo raggiunge nell'immaginario le sue frontiere infinite. Il federalismo era anche la soluzione piú vicina al mondo che conoscevo da vicino. La Svizzera era il paese del formaggio, delle settimane bianche, ma anche il paese dove potevi ritirare la posta proveniente dall'Olanda alla Posta Restante. Farsi mandare la posta dai nonni e dai famigliare in Italia era un'operazione che richiedeva settimane e a volte anche mesi, a volte la posta si perdeva anche per strada.
Mandai il mio tema sulla federazione europea senza neppure farne una copia e dopo qualche mese, ero appena tornata a Utrecht dalle vacanze estive in Italia, trovai una lettera che diceva che c'era un documento da recuperare presso l'ufficio postale e che dovevo portare il passaporto.
Mi ero completamente scordata del tema e fui sorpresa del documento che diceva che avevo vinto un viaggio in Sicilia di una settimana agli inizi di novembre.
Cosí qualche settimana dopo mi trovai a Fiumicino dove mi aspettava una giovane donna che si presentó con il soprannome, di Mamma Rai.
Abbiamo aspettato per qualche ora gli altri partecipanti al viaggio che erano una quandicina di giovani tra i 20 e 25 anni provenienti da una quindicina di paesi europei. PUrtroppo non ricordo nessun nome ma c'era una ragazzo maltese, una finlandese, una jugoslava, un'irlandese e molto sorprendente era la presenza di una ragazza rumena. Tutti parlavano perfettamente italiano.
Nel pomeriggio l'Alitalia ci portó a Palermo e ricordo che arrivammo che era giá buio e che la prima notte eravamo stati alloggiati in un albergo di quelli insipidi con le stelle con marmi nella hall. Tra la gente seduta c'era un signore con un turbante. Mai piú visto uomini col turbanti in Sicila da quella volta, ma la prima impressione ne fu una di un richiamo medioorientale.
Il giorno seguente ci portarono in bus al palazzo dei Normanni, dove credo ci fu una specie di piccola cerimonia per darci il benvenuto. Della giunta regionale Siciliana che vi risiede non ricordo niente, solo che ci regalarono un presse papier di ottone con un' sovraimpressione artistica con dei corpi umani che lavorano e si incontrano con la scritta Giunta Regionale Siciliana e sull'altro lato la scritta 1982 e anno della Pace e donne e bambini.