Elzevira

Elzevira

Il lamento della ninfa

30. nov, 2014
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Roberta Mameli sings Monteverdi met La Venexiana

When Monteverdi meets Jazz ontstaat hier een nieuw geluid terwijl er geen noot afwijkt van de originele liederen. Luister naar de sample tracks van Lamento della ninfa en van Ohime, ch'io cado.

19. jun, 2012
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14. mei, 2012
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Wee mij, ik val, wee mij,
Weer struikelt mijn voet,
Precies zoals voorheen,
En weer moet ik
mijn verwelkte
en geknakte hoop
met verse tranen
besproeien.

Moe, voel ik de gloed
van het oude vuur weer
branden in mijn borst;
want een schoon gelaat en
beminnelijke blikken breken
weer het diamantharde glazuur
waarmee ik, ocharme, mijn
verkilde ziel wapende.

Dwaas, waande ik mij
veilig achter een schild
voor een naakte schutter;
En toch ben ik, de strijder,
nu een lafaard
en trotseer ik niet eens
de verleidende steek
van één enkele blik.

O onsterfelijke paladijn
ik veracht u; zo kwetsbaar
trekt gij u nu terug.
Met wapens van glas
dolende betovering
hebt gij mij, afvallige, geleid
naar een wreed zwaard
van vlijmscherpe diamant.

O hoe hard straft
de tirannie vd liefde, de stoutmoedigheid
van de opstandige ziel!
Een zoet woord,
Een sereen gelaat
Een lieftallige blik,
omvatten meestentijds
een gesmolten hart.

Schone ogen, ach ware
het altijd schone deugd
en rechtvaardig mededogen!
Toe, ontzeg mij
uw blik en dat gelaat niet;
Laat voor mij de gevangenis
om die schone reden
het Paradijs zijn.

muziek Monteverdi / tekst: anonymus

14. mei, 2012
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Dopo essermi laureata in Lingua e Letteratura Italiana all'università di Utrecht avevo iniziato ad insegnare al Centro Linguistico dell'Aia. Di solito si trattava di corsi individuali e mirati di italiano che rispetto all'inglese, il tedesco e il francese viene poco richiesto e era  lingua 'esotica', c'è poca richiesta. 

Tra gli studenti c'era il coltivatore di orchidee che esportava fiori in Italia, la modista di una catena di negozi di calzature che faceva produrre le scarpe in Veneto e il dirigente aziendale che aveva l'incarico di incorporare un'azienda chimica italiana che era appena stata rilevata dal gruppo aziendale olandese.

Lo studente individuale che ha un bagaglio di una o più lingue straniere già acquisite è piuttosto avvantaggiato rispetto a quello che è alle prime armi.  Chi ha deciso di buttarsi nell'ardua impresa dell'apprendimento di una nuova lingua si trova davanti ad un insegnante che cerca di individuarne le  qualità di apprendimento.  L'insegnante ha a disposizione la didattica con laquale sommistrare a giuste dosi la grammatica, la fonetica, la sintassi, le frasi fatte del gergo colloquiale e il gergo professionale. Tutto sempre in tempi brevi.  Negli anni ottanta e novanta gli studenti dei corsi intensivi  in genere avevano trenta, massimo sessanta ore a disposizione per imparare l'italiano. 

La didattico della lingua è sempre più mirata alla comunicazione orale. Mentre prima si leggevano e si traducevano testi appositamente scritti oppure frammenti di testi classici.

Maggio 1989 ebbi l'incarico di insegnare italiano ad una coppia di giapponesi. Una madre con il figlio ventenne erano all'Aia insieme per gli studi di musica del ragazzo. Lui frequentava per un certo periodo il conservatorio dell'Aia e si stava orientando verso la musica barocca.  Parte del suo tour musicale attraverso l'Europa era la partecipazione ad una masterclass in Italia. Essendo l'italiano la lingua della musica per eccellenza si erano ambe due iscritto per una corso di italiano mirato.  Venne organizzato un colloquio preliminare per poter mettere appunto lo scopo del corso e preparare i materiali didattici. Il ragazzo parlava bene inglese,  la mamma invece parlava esclusivamente giapponese.  Fu deciso di separare madre e figlio durante il corso. Lui aveva un ottimo orecchio per la musica naturalmete ma anche per la lingua.

Per dargli delle buone basi tecniche preparai delle lezioni usando uno dei libri di corso allora disponibili e volevo aggiungerci del materiale mirato.  Avevo recuperato dei vecchi LP di musica classica.

Avevo a disposizione dischi della collana 'I grandi musicisi' della Fratelli Fabbri Editori.  Durante gli  anni '60 en '70 la Fabbri aveva divulgato musica classica vendendo i dischi ad un prezzo ridotto nelle  edicole di tutta Italia.  Al prezzo 'popolare' di 500 Lire.  Il Disco si trovava in un fascicolo bianco che comprendeva informazioni biografiche sul compositore e sulla sua musica. Gli spunti per un esercizio di conversazione o anche grammaticale venivano dal fascicolo che accompagnava il disco.  Rimpastando i testi creavo degli esercizi mirati. 

Trovare materiali mirati  negli anni prima di internet era una impresa.  Ascoltando su YouTube l'esecuzione jazzistica de  'Ohimé, ch'io cado' di Monteverdi (canta Philippe Jaroussky accompagnato dall'Arpeggiata di Cristina Pluhar) mi sono ricordata di quello studente giapponese. Ora trovare materiale mirato, testi sulla musica di un determinato compositore, l'interpretazione, l'esecuzione sarebbe questione di cinque minuti.  Non c'è che  l'imbarazzo della scelta. 

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